Thrinakìa 3a edizione
Concorso internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche dedicate alla Sicilia
Sezione Biografie
Nina
Di Natala Francesca Caruso
Prima opera classificata Sezione Biografie
«È cresciuta in fretta la piccola Nina, vivace e volenterosa; occhi scuri e un visetto dai tratti raffinati. Strappata alle sue abitudini e alle sue certezze, viene mandata a Messina, in casa di una coppia di inglesi benestanti che avevano due bambini di quattro e due anni.
Quando la sera i signori uscivano per andare a teatro o da amici, Nina rimaneva da sola con i bimbi; quella grande villa e quel grande giardino le incutevano paura, soprattutto nelle sere in cui il vento muoveva le chiome degli alberi e pensava a quando sentiva raccontare storie di fantasmi che si aggiravano nelle notti buie. Ogni rumore la faceva trasalire e rimaneva sveglia fino al loro rientro.
Quel triste periodo, per fortuna, passa e le sorelle si riuniscono alla famiglia, diventando belle fanciulle.»
Natala Francesca Caruso
Ho iniziato a lavorare all’età di sedici anni, ho passato la mia giovinezza dividendomi nel ruolo di moglie a venti anni, mamma e impiegata. Oggi anche felicemente nonna. Dicevo sempre mi piace vivere nel presente, il passato è passato e non mi interessa più. Ma non è stato così.
Ho rivisto i personaggi di cui ho scritto come in un film, giovani e felici, con il loro amore e poi il cambiamento della loro vita, schiacciati da una guerra non voluta e di cui, forse, non capivano nemmeno il significato.
Ho passato notti insonni, rievocando immagini che si accavallavano nella mia mente. Ricordi e sensazioni mi sommergevano. Alla fine sono stata felice di aver dato vita al racconto orale di Nina, mia madre.
È rimasto l’incanto delle rose
Di Rosalda Schillaci
Seconda opera classificata Sezione Biografie
«Grandi tristezze o grandi gioie saranno ricordati a lungo, ma potranno essere anche dimenticati nello spazio di un respiro o di un battito di ciglia. Una storia si può raccontare in molti modi, ma qualunque strada si scelga sarà la nostra versione dei fatti. Questo proverò a raccontarti amico lettore. Andando oltre il velo della verità, nei luoghi del cuore e di menti sconfitte.
Ninetta non sapeva neanche quando era incominciata la sensazione oscura di paura, ma lentamente qualcuno aveva incominciato a rubare dalla sua mente: istanti, scrigni di ricordi, suoni e pensieri. Lei era decisamente fuori tendenza si affezionava alle persone e non alle cose. Viveva con poco, ma non di poco amore.
La vita aveva continuato, ecco era arrivato il giorno del compleanno di Nina. Il tempo ormai passato, con tanti ricordi, desideri. Ricordi legati ai suoi ottanta anni. Nel bene e nel male li conservava in un angolo del cuore. A un certo punto non si era più chiesta cosa avrebbe voluto, ma aveva pensato solo a ciò che aveva ricevuto.»
Rosalda Schillaci
È figlia di un operaio e di una casalinga originari di Troina. Nata a Catania, nel 1961, terza di quattro fratelli, cresce in un clima ricco di fermenti legati al boom degli anni che consideravano la città Etnea come la Milano del sud. La sua famiglia si adatta alla frenesia della città, ma rimane fortemente legata alle tradizioni del piccolo paese dell’Ennese.
Nella scrittura ama prendere spunto dalle proprie radici: attinge alle risorse delle sue esperienze.
Un francese sotto il cielo di Thrinakìa
Di Rolando Perri
Terza opera classificata Sezione Biografie
«Guy de Maupassant, come faceva solitamente in tutti i suoi tours, sollecitava l’interazione col mondo da scoprire, con le cose, le persone, i modi umani, le reazioni e le informazioni offerte a lui dal contesto naturale, culturale e sociale. Lasciava agli altri generosamente una parte di sé, sa-pientemente voleva ricevere molto dai suoi interlocutori.
Questo scriveva, con un certo stupore per chi legge, Maupassant nel suo diario di viaggio. “Quell’odore che vi avvolge a un tratto, che fonde la delicata sensazione dei profumi con la gioia artistica della mente, vi tuffa per alcuni secondi in un benessere del pensiero e del corpo che rasenta la felicità. Ecco Catania, vasta e bella città, interamente costruita sulla lava. Voglio scalare il vulcano. Attraverso campi e giardini pieni di alberi cresciuti nella lava polverizzata, dopo tre ore di marcia in salita moderata, si giunge all’ultimo villaggio ai piedi dell’Etna, Nicolosi”.»
Rolando Perri
Di origini calabresi, parte attiva del Movimento Studentesco del ’68, si laurea in Lettere all’Università degli Studi di Messina. Percorre la carriera di docente, nei vari gradi e ordini di scuola, prima di accedere al ruolo di preside negli Istituti Secondari Superiori, funzione che svolge per più di venti anni. Ottiene, con le sue opere, molteplici premi.