Thrinakìa 3a edizione
Concorso internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche dedicate alla Sicilia
Sezione Autobiografie
La finestra alle spalle
Di Santina Valenti
Prima opera classificata Sezione Autobiografie
«Se apro la finestra, il vento raffredda le mie lacrime come rugiada fino a ferirne gli occhi. È paura e desiderio o, piuttosto, la paura del desiderio in quel tratto sospeso tra lo spazio e il tempo in quell’ora del giorno. Ingannevoli bagliori i raggi sulla lamiera che come effetti da circo si offrono all’ingenuità di un’eterna infanzia, quella di coloro che hanno fede nel giorno soltanto perché il giorno, a differenza della notte, illumina le forme tacendone l’essenza.
Inizia così la fiaba incompiuta del tempo là, fuori dalla stanza, dove l’insieme si scompone in piccole essenziali cose, per poi rassegnarsi nuovamente nella forma necessaria che assume la vita, senza ancora eludere la visione onirica di cui la fiaba si nutre.»
Santina Valenti
Il mio interesse per le tradizioni gli usi e i costumi hanno caratterizzato il mio percorso di vita proteso in particolar modo verso le motivazioni più profonde che muovono le azioni umane. Un atteggiamento questo che ha ispirato i miei studi. È da questo interesse per l’origine delle cose, posso dire, che prende forma la mia storia, la percezione che ho di me stessa nel mondo, sempre alla ricerca di tutto ciò che non si palesa nell’immediato, ma che rimane solitamente nascosto, costretto, dietro il conformismo dei falsi miti della quotidianità dei nostri tempi.
Come un gabbiano
Di Anna Antonazzo
Seconda opera classificata Sezione Autobiografie
«Tutto cominciò con un sogno. Ho letto da qualche parte che i sogni sono lettere o messaggi inviati a sé stessi. Ma quale messaggio voleva darmi questo sogno? Che forse è arrivato il momento di ricordare parti di me? Credo che tutti ci siamo chiesti qual è il senso della nostra vita e perché facciamo certe scelte.
A ben pensarci, in fondo in fondo, rimaniamo i bambini che eravamo, magari con qualche ruga. Anche se in realtà non è proprio così perché, giorno dopo giorno, tessiamo dei fili fino a farne una trama: la trama della nostra vita, unica e irripetibile.
E in quest’intreccio caotico e a volte disordinato vi è un senso logico, forse non chiaro a noi, ma c’è. E allora credo che sarebbe il caso di andare a ritroso nella nostra vita e capire da dove siamo partiti. E credo anche che sia proprio questo il messaggio che il sogno mi vuole dare.»
Anna Antonazzo
Sono nata a Messina nell’Agosto del 1962. Dopo il diploma di maturità, ho vissuto per alcuni anni a Pavia, dove mi sono laureata e formata professionalmente. Rientrata in Sicilia, ho svolto la professione di Informatore Medico. Per motivi lavorativi mi sono trasferita a Catania, dove vivo con mio marito e nostro figlio. Adesso svolgo il mestiere più difficile: quello della mamma. Da sempre ho sentito il bisogno di scrivere. Attraverso la scrittura esprimo la mia persona.
La mia parte maschile
Di Anna Clara Rizzo
Terza opera classificata Sezione Autobiografie
«La mia parte maschile… questa forza, questa rabbia celata, questo mio sentirmi una iena pronta a ferire, a distruggere l’altra parte di me, la bestia nascosta dietro i sorrisi garbati, le buone maniere che mi sono rimaste attaccate come un tagliando con il prezzo.
Un prezzo che non riesco più a pagare, un ruolo che non riesco più a vivere, un conto che devo saldare solo con me stessa. Ma la mia rabbia ribolle e fuoriesce da una pentola senza coperchio e non sarò la sola a bruciarmi. Come un fiume di lava distrugge tutto quello che tocca e intorno resterà solo il deserto.
Mi vergogno dei miei no alla vita, all’amore. Mi vergogno dei miei giorni sprecati, delle mie potenzialità perdute e mi sento come un’araba fenice pronta a rinascere, a suonare la mia musica per le strade del mondo insieme a Mappazza che ha tirato fuori la mia grinta, l’altra metà del mio essere… la mia parte maschile.»
Anna Clara Rizzo
Nasce a Catania, dove svolge la sua attività lavorativa come Docente di lettere presso una scuola secondaria di primo grado. Ha insegnato tanti anni in una scuola a rischio, in una realtà variegata e complessa.