Premio Franz Kafka Italia al sociologo Orazio Maria Valastro

Comitato del Secondo Umanesimo Italiano ® Udine
Al sociologo Orazio Maria Valastro è stato conferito il Premio Franz Kafka Italia ® XIII Edizione 2022 alla Cultura Rassegna Premio Franz Kafka Italia

Premio Franz Kafka Italia alla Cultura (XIII Edizione 2022)
Orazio Maria Valastro | Motivazione

«Per il suo costante impegno nella ricerca relativa all’ambito dell’immaginario individuale e collettivo, precipuamente autobiografico, finalizzato a fondare una conoscenza e una memoria dell’Uomo relativa alla sua più profonda interiorità, ricerca poggiante sulla solida base di studi di Laurea in Sociologia conseguita all’Università della Sorbona, di Dottorato di Ricerca in Sociologia all’Università Montpellier e di numerosissime imporanti specializzazioni inerenti al settore stesso. Inoltre per gli studi pedagogici, didattici, etici, in generale, nonché gli studi riguardanti la Sicilia, con pubblicazioni di saggi in volume e articoli su riviste specializzate. Per le sue docenze accademiche e nella scuola e per la sua cura dell’arte letteraria e visiva anche con proprie opere. Per il suo sostegno al volontariato contro la violenza dilagante nel mondo a livello di popoli e di istituzioni, a favore dei più deboli e svantaggiati. Per la fiducia nella democrazia, nella libertà, nella cultura e nella scienza, quali più alti e consoni contrassegni della civiltà umana.»

La presidente Prof. Dr. Rita Mascialino
Comitato del Secondo Umanesimo Italiano | Udine

Dal romanzo autobiografico di Orazio Maria Valastro “Con animo imprescrittibile: diario di un disertore” (2022 Roma RM: Edizioni Sensibili alle foglie: Prefazione di Martìn Guevara Duarte). Dalla Premessa dell’Autore: «(…) Scrivo con animo imprescrittibile il mio diario, il diario di un disertore. Ho disertato per diversi anni rifiutandomi di prestare il servizio militare obbligatorio. Il trascorrere del tempo non è mai stato un elemento sufficiente per estinguere il reato, quello di diserzione reiterata, considerato tra le infrazioni militari più gravi, e conseguenti condanne. Soltanto un esonero d’ufficio dal servizio militare ha posto fine a questa condizione con un congedo assoluto, etichettandomi come sociopatico. O lo avrebbe fatto il raggiungimento dei limiti di età che esonera dagli obblighi militari verso l’Esercito Italiano in tempo di pace, lasciandomi comunque nella condizione di renitente alla leva fino all’estinzione per prescrizione, decorsi cinque anni dopo il quarantacinquesimo anno di età. Scrivo con animo imprescrittibile il mio diario senza esibire alcun ravvedimento rispetto all’inesauribile violenza del nostro tempo, contestando chi non rinuncia a far valere la sua pretesa punitiva e nega la libertà imprescrittibile della coscienza. Faccio riferimento a una parola mutuata dal linguaggio giuridico considerandola come qualcosa che porta con sé speranza, il senso di quell’umanità imprescrittibile della persona, di un diritto che non viene mai meno, anche quando non ci autorizziamo, o non dimostriamo la volontà di avvalercene, un diritto che costituisce il fondamento del nostro dissenso alla disumanità. Scrivo pertanto con animo imprescrittibile la mia diserzione rievocando e ribadendo il diritto di sottrarsi all’esperienza militare e alle guerre come un diritto umano universale (…)»
Catalogo Edizioni Sensibili alle foglie